
Il termine “casa” richiama alla mente l’immagine di un luogo dove è piacevole e riposante sostare e dove si ritrova la propria interiorità. La casa del libro antico a Lamezia Terme in Calabria è il posto dove il libro è custodito e protetto: non si tratta di un museo asettico ed impersonale, ma di un luogo gradevole di memoria e scoperta.
Franco Moscato, che mi guida per le sale dell’esposizione situata nel Palazzo dell’Istituto ex Avviamento, spiega nei dettagli i criteri di scelta della “casa”, dimostrando grande entusiasmo e amore per i libri.
Quale è la storia della Casa del Libro Antico?
La casa conserva principalmente fondi librari dei conventi dei Cappuccini e dei Domenicani di Nicastro (ora Lamezia Terme) che, a seguito dell’incameramento dei beni ecclesiastici da parte dello Stato unitario, nel secolo scorso, furono dapprima ammassati, depauperati e maltrattati, quindi, alla fine dell’Ottocento, costituirono il nucleo fondante della prima Biblioteca Municipale. Dopo aver subito un altro secolo di incuria, oggi sono stati catalogati e hanno trovato qui una dimora che li tutela.
Quanti volumi si trovano in questo centro?
Oltre duemilacinquecento, stampati nei secoli XVI-XIX nei vari centri italiani (Venezia, Roma, Napoli) ed europei (Lione, Anversa, Parigi) ove fiorì l’arte tipografica, alcune opere manoscritte dello stesso periodo e frammenti di codici manoscritti greci e latini recuperati quali maculature.
Quale è il fondo più numeroso?
Quello del 1700. La sala è utilizzata per manifestazioni in generale (presentazioni di libri ecc). La Casa del Libro Antico ospita e promuove, anche in collaborazione con altre istituzioni, seminari, corsi e convegni finalizzati a diffondere l’amore per il sapere e la cultura della lettura.
In questa sala c’è una prima riproduzione di incisione de La muta predicazione del 1711.
Quali sono i soggetti trattati?
Si tratta di opere di teologia, filosofia, patrologia, storia ecclesiastica ed esegesi insieme a raccolte omiletiche, agiografiche, canoniche e bullari.
Collaborate con le scuole?
Ad ogni inizio di anno scolastico si organizzano visite guidate per gli studenti ai quali vengono prospettati percorsi storici e metodologie di conservazione e tutela dei libri. Nel circuito delle visite, c’è la storia del libro, della fabbricazione della carta antica, della produzione del libro, del metodo di lettura del libro e delle immagini. Alcune Università, come la Facoltà di Storia, inviano studenti a frequentare stage perciò la biblioteca conserva anche tesi di laurea, per esempio sul fondo del 1600. Quasi tutto il periodo del 1500, che rappresenta la sezione più pregiata, è stato restaurato.
La biblioteca può essere consultata anche su Internet?
Non è ancora stato trasferito tutto il fondo.
Qualche ghiotta curiosità?
Abbiamo libri del 1500 postillati da Tommaso Campanella, anche se non è mai stata fatta una perizia calligrafica.
E’ conservato un faldone che riguarda la vecchia parrocchia di San Teodoro: si tratta di cinque fascicoli con certificati di nascita, matrimoni ecc e quattro faldoni dell’archivio storico dei Cappuccini di Nicastro (lettere, bolle papali, l’istituzione della festa di Sant’Antonio). Due notevoli globi, uno celeste del 1695 (in parte restaurato) ed un terrestre del 1744 troneggiano imponenti.
Infine, abbiamo un codice greco dell’anno mille e frammenti di una lettera di San Giovanni Crisostomo.