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Con questo servizio sulla Fiat 1400 torneremo indietro nel tempo, fino al lontano 1950, quando nel mese di marzo, al Salone di Ginevra venne presentata in anteprima la nuova Fiat 1400. Era il periodo in cui si cantava “vorrei avere mille lire al mese”. Innovativa dal punto di vista strutturale, poiché fu il primo esempio di carrozzeria a struttura portante. Il brevetto della struttura portante apparteneva alla Carrozzeria Budd di Detroit che collaborò con Fiat per lo stampaggio e le saldature. La Fiat 1400 vanta anche il primato di essere stata la prima a montare un motore Diesel di serie, con appunto il modello 1400 D (mentre in effetti la cilindrata era stata elevata a 1900 cc). I carrozzieri dell’epoca, come ad esempio Francis Lombardi, progettò e produsse in piccola serie una originale versione da 8 posti. |
Nel 1956 la 1400 A venne sostituita dalla B con evidenti migliorie meccaniche e di carrozzeria. Comparvero posteriormente le pinne e il lunotto venne ingrandito. Apparve – forse per la prima volta – la doppia colorazione della carrozzeria che ne esaltava maggiormente la classe. Cessata la produzione in Italia, proseguì ad opera della casa spagnola Seat, su licenza Fiat e ne vennero prodotti 50.157 esemplari. Ricordo con piacere – per esperienza personale – che nell’anno 1974 – a Palma De Majorca – le Fiat 1400 circolavano con regolarità, assieme a molti modelli (già da noi di cessata produzione) come la Fiat 850. la 1100 e la 1800. Anche in Austria ad opera della Steyr proseguì la produzione della Fiat 1900 chiamandola Steyr 2000. Pure in Germania con la collaborazione della NSU – marca prestigiosa oramai scomparsa come la Steyr – fu prodotta la NSU-FIAT 1400.
Ebbe grande successo tra i tassisti, come si è verificato in questi anni con la nuova Multipla, infatti con il sedile anteriore a panchetta unica, si aveva la possibilità di elevare a 6 i posti disponibili, complice il tunnel completamente libero per via della leva del cambio posizionata sulla “canna” dello sterzo. Lo spazio era molto abbondante, la silenziosità di marcia la faceva preferire ad altre auto, il comfort era molto apprezzabile. Una nota particolare va segnalata nella posizione della ruota di scorta posizionata a destra del bagagliaio in posizione verticale. Nella zona interna del cerchio venivano riposti il sollevatore e i classici ferri pronti da essere utilizzati. Una volta costretti a sostituire in caso di foratura, non era necessario tirare fuori tutte le valige per estrarre la ruota di scorta, come purtroppo occorre fare adesso, anche questo fa parte del fascino delle auto di una volta. Peccato che tutte queste semplici accortezze, siano andate sfumando nel tempo, fino a perdersi completamente. |