Emigrazione transoceanica: Argentina, Brasile, Stati Uniti, Canada, Australia |
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Foto del traghetto usato dal Servizio Immigrazione per trasportare gli immigrati dal porto di New York, all’isolotto di Ellis Island |
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“Finalmente una notte abiamo arrivati quasi alla statua e che si vede una bellezza, le navi chi va chi viene una veduta mai vista (...) palazi che facevani impressione a guardarli, macchini, villi che pareva veramente il paradiso che noi non abiamo ancora visto”
Dalla lettera di un emigrante meridionale, spedita alla famiglia, che descrive lo stupore provato alla vista di Ellis Island. Da notare che l’emigrante era “alfabeta”, sapeva cioè leggere e scrivere sommariamente, al contrario della maggior parte della povera gente “analfabeta”( oltre il 76 % ) che veniva bollata con il “ Passaporto Rosso ” ed avviata ai lavori più umili e duri in quella che era la “Merica“. |
Di fronte a Manhattan, nella baia naturale che accoglie il porto di New York, c’è un isolotto il cui nome “ Ellis Island ”, è rimasto scolpito nella mente dei disperati che arrivavano alla “Merica”.
Prima tappa per milioni di emigranti, che arrivavano sperando di essere accolti, stabilirsi e fare fortuna negli States.
Accanto all’isolotto di Ellis Island si trova Liberty Island e, la gigantesca Statua della Libertà, con la sua fiaccola perennemente accesa, sembrava dare un ideale benvenuto a tutti coloro che arrivano.
Ma non era cosi. Quando le navi attraccavano alle banchine del porto di New York, i passeggeri di prima e seconda classe, attendevano nelle loro cabine il controllo del servizio immigrazione, superato il quale erano condotti a terra da solerti ufficiali.
I passeggeri di terza classe “Sporchi, scioperati, ubriaconi” erano portati, con un apposito traghetto, a Ellis Island per un’ispezione ben più dura. |
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