“Gli imprenditori prima si associano alla Mafia e poi a Confindustria”.
Parole pesanti che esprimono un malessere, quello dell'Italia, nei confronti di una piaga sociale che non è più quella delle cupole e delle lupare ma è passata per le stragi del 1992, le trattative con lo Stato e a gestire patrimoni finanziari più ingenti di quelli dello Stato stesso.
Tutto questo è raccontato nel libro-documentario “Malitalia storia di mafiosi, eroi e cacciatori”, scritto dai giornalisti Laura Apprati e Enrico Fierro, edito da Rubbettino che sarà presentato nel salone della Provincia di Reggio Calabria, mercoledì 2 dicembre, alle 17.
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Molto più della presentazione di un volume. Si tratta di un dibattito sulla criminalità organizzata, sulla sua crescita esponenziale nel nostro paese, che la induce a sparare sempre meno e fare sempre più affari. Un incontro cui saranno presenti, oltre agli autori e all'editore, l'assessore alla Cultura della Provincia reggina, Santo Gioffrè, il Procuratore generale di Reggio, Giuseppe Pignatone, il Capo della Squadra mobile, Renato Cortese, il Procuratore Aggiunto di Reggio Calabria, Michele Pristipino e il Comandante del Reparto operativo di Reggio, il Tenente Carlo Pieroni, modererà il dibattito Danilo Chirico.
Un reportage quello descritto dai due autori, accompagnato da un dvd allegato e descritto dalle voci di Don Luigi Ciotti e Dacia Maraini, corredato da fotografie, racconti di una guerra invisibile tra onesti, collusi e compiacenti.
Storie di coraggio e viltà, di uomini che fuggono dalla legge e di cacciatori sempre sulle loro tracce. Di latitanti che vivono come topi in un bunker in Calabria o in paesini della Sicilia. Di giovani poliziotti e carabinieri che per inseguirli rinunciano alle loro vite. Sono le storie di giornalisti di paesi come Germania, Olanda, Croazia che fotografa la mafia dal punto di vista di chi svela come la loro terra non sia immune dalle infiltrazioni di questo “male” in tutti gli strati sociali.
La presentazione di questo volume sarà un’occasione di confronto tra le istituzioni e i cittadini per tenere sempre alta l’attenzione sulla criminalità organizzata e su come questa possa essere arginata dallo Stato e dalle Forze dell’ordine.
Angela Mendicino.
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