Una nuova casa per i Bronzi di Riace? La questione ha creato un vero e proprio putiferio nel modo politico calabrese che si è esteso, a macchia di leopardo, a tutta la cittadinanza. Ecco i fatti. Le statue risalenti al periodo della Magna Grecia, da quando sono state rinvenute da un sub negli anni Settanta, sono state sistemate in una stanza del Museo archeologico di Reggio Calabria, dove rappresentano forte attrazione per centinaia di turisti.
Il museo che ospita i guerrieri dovrà restare chiuso dal prossimo primo novembre per una serie di lavori di restauro poiché inserito tra le Grandi opere per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Museo chiuso per un po’ di tempo, quindi, quale sorte per i guerrieri alti due metri? Presto detto. Il sindaco di Reggio, Giuseppe Scopelliti in sinergia con il soprintendente hanno pensato di trasferire le statue a Roma per non meglio chiariti interventi di manutenzione sulle statue.
In seguito a questa proposta - che a tutti i reggini sa tanto di scippo – rappresentanti del mondo politico sono insorti per tenere i Bronzi nella loro città. Pare, infatti, che gli interventi sulle statue non siano necessari, tanto che non se n’è parlato – come detto dagli stessi reggini - nemmeno durante il paventato spostamento dei guerrieri alla Maddalena, in occasione del G8 (tenutosi, poi, a l’Aquila). Quale tecnico avrebbe predisposto i suddetti controlli sulle statue e quanto tempo dovrebbero restare fuori dalla Calabria? Perplessità che ancora non hanno trovato le giuste risposte.
Vista la mobilitazione popolare, contro l'ipotesi di trasloco dei bronzi simbolo della cultura calabrese, il sindaco Scopelliti ha fatto un passo in dietro, venendo incontro alle richieste avanzate dal Comitato dei cittadini, per aprire un tavolo di concertazione sulla questione del trasferimento.
Gli accertamenti sulle condizioni dei guerrieri di Riace potrebbero essere effettuati a Reggio Calabria,secondo cittadini e rappresentanti politici, già in passato, infatti, cono stati fatti controlli a “porte aperte” nella sede del Museo in seguito ai quali, i referti hanno evidenziato la possibilità di danneggiamenti nelle statue greche nell'ipotesi di trasferimenti e spostamenti delle stesse. A questo punto le perplessità dei reggini sono legittime. Se davvero c'è bisogno di manutenzione e controlli sui bronzi, questi interventi possono essere fatti in sede, senza spostamenti a Roma. Inoltre, durante il periodo di chiusura del Museo che li ospita, i guerrieri potrebbero trovare altre sistemazioni. Anche la stessa sede del Consiglio regionale, Palazzo Campanella, è stato indicato quale possibile “casa ospitante”, come detto dal presidente Bova, intervenuto sulla questione.