Attaccare al cuore degli interessi la criminalità organizzata.
Evitare che la mafia continui ad arricchirsi attraverso la creazione delle discariche abusive che in Calabria sono una cifra considerevole, ben 500 come detto dalla stessa Commissione parlamentare d'inchiesta, presieduta da Gaetano Pecorella, nel corso di un'audizione che si è tenuta a Reggio Calabria.
Le preoccupazioni emerse nel corso dell'incontro è che le discariche regolari sembrano ormai esaurirsi, quindi, la situazione che va paventandosi è quella analoga alla Campania.
Una sorta di summit quella che si è tenuta nella Prefettura della Città dello Stretto cui hanno preso parte anche il prefetto Musolino, il questore Casabona, il sindaco Scopelliti, rappresentanti dell'Amministrazione provinciale, forze di polizia, della magistratura, l'Arpacal e numerose associazioni ambientaliste.
In particolare è stato preso in esame il raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro soprattutto in vista del fatto che nel giro di 2-3 mesi le discariche presenti sul territorio non saranno più in grado di assorbire i rifiuti prodotti in Calabria. Questo è quanto detto dallo stesso presidente della Commissione inchiesta rifiuti, Pecorella. Poi, alla domanda su dove sorgerà il nuovo inceneritore se a Gioia o a Cosenza, la riposta anche se ancora non confermata potrebbe ricadere proprio sulla città dei Bruzi.
Insomma, la questione della gestione rifiuti è molto particolare e necessita di una maggiore presenza degli Enti locali che in questa questione sembrano essere assenti, come emerso durante la conferenza stampa reggina.
<Le discariche abusive sono una fonte di ricchezza per la mafia che spesso ha creato questi spazi utilizzando, poi, il territorio per estrarre materiali per la costruzione di altre discariche>, così ha detto il presidente della Commissione, Pecorella, < l'augurio è che ci sia un forte controllo sulle bonifiche in modo che la criminalità non tragga benefici economici dalle bonifiche delle discariche da lei stessa create>.