Soluzioni possibili per i lavoratori precari della Provincia di Vibo Valentia. E’ stato questo, infatti, il tema centrale di un confronto aperto a Vibo tra, l’Amministrazione provinciale, consiglieri regionali, sindacati e diversi lavoratori precari, per trovare soluzioni e non fare solo parole.
Obiettivo del tavolo di confronto, l’equiparazione fra Lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, per arginare il problema precariato.
Una questione che – come emerso nel corso dell’incontro – non può essere risolta attraverso una convenzione con la Regione (permettendo di coprire la metà dei costi per gli stipendi), non risolve il problema di queste persone che operano nell’ambito del pubblico impiego e soprattutto non offre certezze future.
Durante il confronto cui erano presenti 79 precari della Provincia, i consiglieri regionali, Pietro Giamborino, Bruno Censore, L’assessore provinciale alle Politiche del Lavoro, Michelangelo Mirabello, i rappresentanti delle Sigle sindacali, Donatella Bruni, Davide De Rito, Luciano Prestia e Giuseppe Garrì, è stata avanzata la proposta di creare un’agenzia vibonese del lavoro. Ovvero una specie di tavolo concertativo permanente che metta nero su bianco le singole vertenze, cui servirà un approccio differente per le specifiche problematiche.
Anche nella legge di Bilancio da parte della Giunta è necessario siano previsti seri interventi in aiuto dei precari, come ha detto il consigliere Censore, nel corso dell’incontro.
Qualche perplessità, però, è stata avanzata dai rappresentanti sindacali i quali si sono mostrati poco inclini a pensare alla equiparazione fra i lavoratori Lsu e Lpu come una possibile soluzione verso la stabilizzazione.
Intanto un primo passo è stato realizzato.
Adesso Provincia, consiglieri regionali e sindacati programmeranno un piano d’azione con la partecipazione attiva di Giunta e Assemblea regionale. Obiettivo: sostenere il lavoro in Calabria e lottare contro i precariato.
di Angela Mendicino
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