Della Calabria... hanno detto e dicono della terra calabrese
“ La più deliziosa e incantatrice contrada d’Italia per l’amenità sua è certamente il litorale di Reggio,tutto coperto di giardini piantati d’agrumi d’ogni sorta.
L’odore savissimo che spargono i loro fiori verso sera, la freschezza che mantengono,la gentilezza dei casini di campagna,la bontà, la cortesia,le maniere agevoli degli abitantirendono quel paese superiore a qualunque altro che io conosca”.
[Giovan Battista Fortis – 1780]
“…Io abbandonai con commozione la più bella provincia della bella Italia, più vicina al sole che ama tutti. Essa è rinfrescata dai venticelli di entrambi i mari, dall’alto dei suoi monti, dai boschi ombrosi, dalle innumerevoli sorgenti…
…Le vedute sul mare, su alcune spiagge della Calabria sullo stretto, qui e là sul mare aperto, sulle Lipari, sull’Etna;
Tutto ciò insieme allo spendore della straordinaria natura che vi mostro la sua bellezza; Tutto ciò mi diede una sensazione che non ha bisogno di espressione; con un sentimento che con i suoi dolci ricordi riempie la mia esistenza”.
[Federico Leopoldo Conte di Stolberg – 1792]
"Poi il sole spunto' dietro di me, e la Sicilia e le Isole Lipari mi apparvero chiare come cristalli.
Mi sedetti su una pietra, accesi la pipa e contemplai il paesaggio.
Contai tre vulcani: uno l'Etna, naturalmente. A destra c'era l'isola chiamata Vulcano che eruttava vapori con modestia e ancora oltre a destra l'inconfondibile punto esclamativo di Stromboli.
“ E cosi sedemmo fumando tutti insieme, i tre vulcani ed io."
[J. M. Scott ]
Niente poteva essere più gentile e ben educato dell’ospitale accoglienza dataci da questa famiglia..
..Ma la volontà di accoglierci, cosa che abbiamo notato non manca in tutta la Calabria, è stata perfettamente manifestata dalla sorprendente comparsa di maccheroni, uova, olive, burro, formaggio e naturalmente vino e neve, sulla tavola apparecchiata c’era una delle più bianche tovaglie di lino…
Veramente la residenza…non era delle più ricercate, ma ho avvertito il mio compagno ..che forse avremmo incontrato molta semplicità e molta cordialità..”
[Edward Lear – diario di un viaggio a piedi- 1847]
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