Figlio della sorella d’Antonello da Messina e di Giovanni de Saliba - maestro intagliatore – fu poi Antonello de Saliba; altra figura notevole del ‘500 pittorico siciliano.
Nato a Messina, tra la fine del 1466 ed i primi del 1467, Antonello de Saliba – come s’è appena ricordato - fu messo a bottega dal padre, nel 1480, presso il già famoso cugino Jacobello d’Antonio; affinché questi gli insegnasse “dictam eius artem pictoriam, obstendendo et eum docendo ad plenum totam artem praedictam”.
Tra il 1480 ed il 1497, si registra nella sua biografia una lunga lacuna storiografica; interrotta soltanto dalla Madonna col Bambino in trono del Museo Civico di Spoleto, firmata e datata al 1494. Circostanza che ha fatto ipotizzare, anche in questo caso, un suo lungo soggiorno veneto; dove avrebbe aggiunto, ai modi pittorici appresi dal cugino Jacobello, le influenze specifiche di Giovanni Bellini e di Cima da Conegliano.
Tra il 1497 ed il 1535 – anno presunto della sua morte – si segnala, invece, una copiosa documentazione; che testimonia della sua costante attività messinese – svolta insieme col padre intagliatore – per commissioni d’opera derivanti dalla Sicilia e dalla Calabria.
Al 1497, data una sua opera capitale: la Madonna col Bambino in trono del Museo Civico di Catania. Della quale lo Scalia (1913) apprezzava la “sinfonia di colori gradevoli e disposti con sapiente armonia”; e la cifra stilistica del dipinto, dov’erano “fusi al massimo grado l’umano e il |