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Castelli del Tirreno Cosentino
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Ed appartenente agli Spinelli era pure il Castello di Paola, “partito in più quarti di stupenda veduta” come scrisse il Pacichelli sulla fine del ‘600. Dove il cambio della guardia era tenuto da una guarnigione di 30 soldati e la scuderia poteva ospitare fino a 50 cavalli; e di cui resta oggi solo una torre superstite. |
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Paola - Resti del Castello
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Del Castello di S. Lucido, situato sopra l’Arce Nicetina, si conserva invece la bella Porta d’ingresso ed alcuni resti maestosi della rocca. E si ricorda che vi nacque, nel 1744, il cardinale Fabrizio Ruffo, fautore della riconquista sanfedista del Regno di Napoli.
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S. Lucido – Il Castello negli anni ‘60
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Un interesse artistico affatto singolare riveste, invece, il Castello di Fiumefreddo Bruzio, che fu sede del viceré di Calabria Pietro Gonzalez de Mendoza. I suoi resti suggestivi sono infatti adorni d’un ciclo d’affreschi di Salvatore Fiume che ne esaltano l’antico splendore in un’aura di magia. |
Fiumefreddo Bruzio – Castello – Affresco di Salvatore Fiume
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Come pure dei Mendoza fu per 3 secoli circa, fino all’eversione della feudalità, il Castello di Longobardi di cui rimangono gli avanzi. Sui tornanti che salgono verso l’abitato, si notano invece le muraglie che cingevano l’area del Castello di Belmonte, risalente al 1270; che vide, tra i suoi tanti feudatari, Galeazzo di Tarsia. |
Belmonte Calabro – Resti delle mura di cinta
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Ed infine sul pianoro che domina la marina sottostante svettano i resti del Castello d’Amantea: ariosa acropoli che si completa, a ponente, dei ruderi del Convento di S. Francesco d’Assisi. Luogo che fu teatro, nel 1806, d’una storica difesa dalle truppe francesi che Nicola Misasi poi ritrasse in un famoso romanzo. Torri, bastioni e mura che disegnano, insomma, il panorama di molti luoghi della nostra costa; unendo l’eco d’una storia millenaria al rumore delle città d’oggi; per plasmare un territorio multiforme che ritrova nel passato l’essenza secolare della sua vita odierna. |
Amantea - Area del Castello |
Tratto da: Carlo Andreoli, ‘Arte in Riviera’, Paola, 2008
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