Giuseppe Falcomatà, esponente Pd e figlio dell'ex sindaco Italo, si aggiudica la vittoria superando la quota della metà dei voti
27 / 10 / 2014
E' andato per le lunghe lo scrutinio per eleggere il sindaco e il consiglio comunale, dopo due anni di commissariamento seguiti allo scioglimento del Comune per contiguità mafiosa. Ma alla fine il nome del nuovo sindaco arriva senza dover ricorrere al ballottaggio: già al primo turno Giuseppe Falcomatà, esponente Pd e figlio dell'ex sindaco Italo, si aggiudica la vittoria superando la quota della metà dei voti attestandosi addirittura oltre il 60%.
Niente ballottaggio, quindi. Staccatissimo attorno al 27% il candidato del centrodestra Lucio Dattola, presidente della Camera di commercio reggina, sostenuto dal centrodestra compatto. Restano scampoli di percentuali per gli altri: Vincenzo Giordano del M5S; Giuseppe Siclari del Partito comunista dei lavoratori; Stefano Morabito della sinistra di Tsipras; poi il consigliere regionale Aurelio Chizzoniti, Paolo Ferrara, Giuseppe Musarella, Francesco Anoldo Scafaria, ciascuno dei quali candidato alla guida di liste civiche. A supportare gli aspiranti sindaco c'erano 32 liste con 850 nomi inseriti che si contendono i 32 posti del Consiglio di Palazzo San Giorgio. Dall'analisi del voto che appare decisamente frammentato tra i diversi simboli presenti sulla scheda elettorale, spicca il largo primato del Pd, primo partito con una percentuale che, secondo le proiezioni, si aggira sopra al 16%. Prima degli inseguitori, ma ampiamente staccata, la lista civica Reggio Futura che sostiene Dattola e si sta attestando attorno al 9%. Non sembra andare oltre il 3%, invece, la lista grillina del Movimento 5 Stelle.
I reggini chiamati alle urne erano circa 140 mila e hanno votato in 217 sezioni speciali. Ma l'affluenza finale è stata bassa: 64,93%, dieci punti in meno rispetto alle elezioni del 2011, quando si è votato tutta la giornata di domenica e la mattina di lunedì, mentre stavolta la consultazione è iniziata alle 7 e andata avanti 16 ore. Alle 19 aveva votato un elettore su due (50,30%) contro il 30,28 della stessa ora del 2011. In quel caso l’affluenza definitiva fu del 74,67%. Alle 12 Alle 12, secondo i dati del Viminale, l'affluenza è stata del 14,58%.