Dopo la conquista normanna (1017-1189) inizia la decadenza dei conventi basiliani e quindi della grecità calabrese e di contro si ha il prevalere dell'elemento latino e del monachesimo occidentale. Il maggiore rappresentante di esso é Gioacchino da Fiore (nato a Celico tra il 1130-36 e morto il 1202) che auspica un rinnovamento morale e religioso sia della chiesa che della società, preconizzando <<un'era nuova di pace in cui governerà solo lo Spirito>>.
Dall'esigenza di difesa della regione dagli assalti pirateschi derivano le numerose costruzioni di castelli di notevole valore militare e d'indiscussi pregi architettonici; famosi sono quelli di Catanzaro, di Nicastro, di Pizzo, di Santa Severina, Squillace, Gerace, ecc..
Abate Gioacchino da Fiore
La città di Mileto, residenza provvisoria di Ruggero d'Altavilla, conobbe un breve ma rigoglioso splendore arricchendosi della costruzione del Duomo, del Monastero della Trinità e di altri edifici.
Complesse espressioni artistiche sono rappresentate dalle varie basiliche, cattedrali, abbazie e monasteri, come l'Archicenobio florense di S. Giovanni in Fiore, l'Abbazia di Sambucina a Luzzi, la Badia di S. Eufemia Lametia, la Certosa di Serra S. Bruno, i vescovadi di S. Marco Argentano, di Martirano e di Catanzaro, le cattedrali di Gerace, di Cosenza e di Tropea.
I testi sono estratti dal "Il profilo della Calabria" - Unione Regionale delle Camere di Commercio-Industria Artigianato e Agricoltura della Calabria - Centro studi e ricerche. Collaborazione del Dott. Aldo Ragusa,Dott. Antonino Agrillo, Dott. Domenico Pecoraro, Dott. Francesco Cava, Dott. Giuseppe Palopoli, Dott. Gregorio Gigliotti, Dott. Raffaele De Franco Paladini.