Cristian, la notte di Capodanno del 2009, venne colpito a martellate, con una catena, con un coltello, cosparso di benzina e poi bruciato quando ancora era vivo
30 / 04 / 2014
Chiuso il processo per Pietro Mazzotta ed Emanuele Caruso, due degli imputati per l’omicidio Galati, con la condanna rispettivamente a 12 anni e a 30 anni di reclusione.
Lo ha deciso la Corte di Cassazione all'esito della camera di consiglio di che, di fatto, chiude il percorso giudiziario di un omicidio di inaudita crudeltà avvenuto la notte di Capodanno del 2009 ad Acconia di Curinga. Ricordiamo che Christian Galati, 24 enne di Filadelfia (Vibo Valentia), morì dopo due mesi di agonia a causa delle botte e per essere stato, poi, bruciato quando ancora era vivo.
Al culmine dell’inchiesta, scattata subito dopo l’episodio, furono arrestate tre persone: Santino Accetta, Pietro Mazzotta ed Emanuele Caruso. Tutto nacque dopo l’incendio della macchina di Santino Accetta, con Galati che si era vantato in chat con un’altra persona, di averla cosparsa di benzina. Ma i contrasti fra Accetta e Galati erano anche dovuti al fatto che Galati sospettava che Accetta sapesse qualcosa della scomparsa di suo fratello Valentino, avvenuta nel 2006.