18 / 11 / 2014
La Regione Calabria vanta un record negativo con dei possibili risvolti drammatici: quello di Regione più povera di Italia. A questo si aggiunge un altro dato poco positivo, ovvero quello di appartenere al gruppo delle Regioni nelle quali il problema di digital divide è ancora eccessivamente diffuso. Mentre per il primo aspetto bisognerà attendere le politiche che il futuro Presidente della Regione intenderà mettere in atto, per il miglioramento della connettività qualcosa si sta muovendo, soprattutto a livello di amministrazioni locali.
Il numero di comuni che sta aderendo al progetto di “Banda larga e sviluppo digitale in Calabria” è in crescita, con una estensione che interessa ampie zone, appartenenti a province diverse. Si tratta, tra l’altro, di una iniziativa molto impegnativa, sia come ampiezza di lavori che di costi. Il progetto sarà portato avanti da Telecom Italia, con una spesa complessiva di ben 100.120.000,00 milioni di euro, dei quali oltre la metà (per la precisione 63.505.000,00 milioni di euro saranno di origine pubblica).
I lavori punteranno soprattutto ad ammodernare le strutture già esistenti adibite alla comunicazione, per cui la conclusione dei lavori dovrà avvenire in tempi brevi, e già a partire dal mese di Dicembre 2015, la banda larga dovrebbe aver raggiunto le zone dell'intera Regione. Anche se il progetto verrà portato avanti da Telecom, in ogni caso dovrà essere garantita la libertà di scelta ai consumatori, che potranno decidere se preferire le offerte adsl fastweb, Infostrada, Vodafone, ecc.
Intanto in numerosi comuni calabresi (circa 500) si sta lavorando per superare la banda larga, portando la fibra ottica, anche tramite il bando che vede coinvolta la società Infratel. Il termine per la scadenza del superamento del digital divide è ormai quasi arrivato, per cui finalmente si può essere ottimisti riguardo al futuro prossimo, per la soluzione di almeno uno dei problemi che hanno tenuto privati e aziende calabresi lontane dai livelli di connettività considerati accettabili dalla stessa comunità europea.